Il primo Riccio arrivato a Parma sembra essere quello oggi identificato come Riccio Ziveri gigante; può raggiungere il chilogrammo di peso ed è un pomodoro molto grosso, dalle costolature evidenti, ma dalla produzione scarsa.

Il prof. Carlo Rognoni prima, e gli agronomi che lo hanno seguito, poi, hanno migliorato le prime tipologie coltivate riducendo alcuni difetti di trasformazione.

Attualmente il pomodoro identificato come Riccio di Parma è una tipologia di Riccio ritrovata da agricoltori custodi della zona; su questa tipologia  sono state eseguite accurate analisi del DNA da parte dell’Istituto di Genetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, che ne hanno caratterizzato l’identità.

E’ un pomodoro di medio-grandi dimensioni che pesa 500-800 g e misura 13 cm circa nel diametro e ha un’altezza di 9 cm.

A differenza di altri pomodori, il pomodoro Riccio di Parma è caratterizzato dalla presenza delle solcature, caratteristica considerata difetto dall’industria conserviera che ha contribuito al suo abbandono. I frutti hanno ottime caratteristiche organolettiche con buoni tenori zuccherini. Al palato possiamo percepire una leggera nota acidula contrastata dalla spiccata dolcezza caratteristica della varietà. Possiede una consistenza media e una pelle sottile.