Il 2017 è un anno di fondamentale importanza per il pomodoro Riccio di Parma.

Celebriamo infatti il 150° anniversario dalla data in cui il Professor Carlo Rognoni introdusse nella rotazione agraria la coltivazione del Riccio di Parma, e proprio quest’anno un gruppo di agricoltori si è riunito in associazione con l’intento di farsi custode di questa antica varietà di pomodoro abbandonata e dimenticata dagli anni’50.

Il Riccio di Parma ha trovato i suoi custodi che ne hanno conservato i semi e che si sono impegnati per un ritorno alla coltivazione nella zona di sua maggior vocazione: Panocchia, Traversetolo, Lesignano dè Bagni, Mamiano, Vigatto, Felino e Langhirano.

Questo gruppo di agricoltori è impegnato nel recupero, la difesa e la valorizzazione del Riccio di Parma e ha concordato di operare, secondo principi stabiliti e sottoscritti da ciascuno di loro, al fine di assicurare il rispetto delle regole fondamentali per la coltivazione di questa antica varietà.

I membri dell’associazione sono: Enzo Melegari e Mauro Carboni esperti in biodiversità con Agricola Centrale della Frutta, Agricola Colla e Agricola La Torre.

Queste aziende hanno coltivato il Riccio di Parma per un totale di 40.000 piantine.

Dando ascolto e seguito all’insegnamento del Professor Carlo Rognoni, possiamo anche noi con il nostro impegno, come fecero con tanta passione ed orgoglio gli agricoltori di 150 anni fa, tornare ad ammirare distese di pomodori coltivati secondo le regole e i criteri di un tempo.

Ma non sono pomodori qualunque, sono le tomache di Parma.

L’Antico Pomodoro, il Riccio di Parma, è finalmente tornato!